Il nostro GRANDE reparto di maternità… lettera del primario Accorsi al suo personale

Carpi, lì: 03/06/2012

Oggetto: Ai medici, alle ostetriche, alle infermiere, alle puericultrici, alle OSS

Carissime/i
ci sono fatti e situazioni che non si possono tacere. Avrei il desiderio, e forse anche il bisogno, di dirlo al mondo intero. Al momento posso dirlo a voi.
Grazie. A tutte/i.
Martedì 29, un giorno che rimarrà nella memoria, ho avuto la fortuna di trovarmi al quarto piano e vi ho visto. In questa situazione irreale ho visto tutti, senza esclusione, attivarsi per l’evacuazione del piano. Gli occhi pieni di paura, la voce ferma nel dare gli ordini per uscire in modo ordinato e rapidissimo, ma anche pronti a rassicurare ed “accompagnare” chi era attanagliato dal terrore.
Grazie. A tutte/i.
E dopo un attimo tutto il piano era evacuato, pervaso da un silenzio irreale; e la vita “ostetrica” stava già partendo nel prato, un miracolo. Con le mamme, le operate (qualcuna portata giù di peso per 4 piani!), le quasi mamme in travaglio, ricominciava l’assistenza, quasi come se nulla fosse accaduto.
Grazie. A tutte/i.
Pochi minuti dopo è arrivato di corsa al quarto piano chi stava lavorando al primo: dopo avere evacuato gli ambulatori si sono precipitati in reparto per offrire il proprio contributo.
Per non parlare di chi era in sala operatoria: hanno tutti continuato imperterriti l’intervento in corso, iniziato da poco e portato perfettamente a termine…
Grazie. A tutte/i.
Subito dopo è iniziata la processione in senso contrario: dal prato al quarto piano per recuperare farmaci, materiali vari, attrezzature. Su quelle scale si è registrato un viavai mai visto sulle cosiddette scale di emergenza. E, carichi come dei somarelli, giù di corsa nel prato a portare quanto necessario, pronti a risalire subito dopo.
Grazie. A tutte/i.
Poi l’arrivo di chi non era al lavoro al momento della prima scossa, accorso a portare il proprio contributo nell’emergenza. E chi c’era già, rimaneva tanto oltre il proprio turno…
A fine mattinata il Dr Ghirardini mi ha chiesto aiuto perché su Sassuolo si stavano riversando anche le donne modenesi. Un ringraziamento lo debbo anche a chi ha subito accettato di andare a lavorare a Sassuolo; e a quanti stanno continuando ad andare. E’ un disagio importante, che continua: ve ne sono grato. Alla stessa maniera esprimo gratitudine a chi, nelle tende, è impegnato a lavorare nel modo più normale possibile, ma in un luogo ed in situazioni che di normale non hanno nulla.
Grazie. A tutte/i.
In un paese dai tanti capitan Schettino, divenuto ormai l’emblema della codardia, ho ammirato i tanti operatori che hanno dimostrato coraggio, capacità, prontezza mettendo a rischio la propria incolumità per la salute degli altri.
Grazie. A tutte/i. A nome delle donne, dei bimbi, delle loro famiglie.
Siete persone stupende. Tenete duro, tra poco si ricomincia… Un abbraccio

Paolo Accorsi

Aggiornamenti per sostegno alle mamme

In riferimento al post “Allattare dopo il terremoto” forniamo nuovi numeri telefonici da contattare:

368-3886876 e 335-314946 (rispondono mamme meno “in emergenza” di noi, sempre della provincia di Modena e dunque disponibili a dare consulenze)

Per quanto riguarda situazioni meno in emergenza potete continuare a fare riferimento ai nostri numeri che si trovano nel volantino (scaricabile alla pagina “Incontri”). Se qualcuna di noi è in difficoltà, ve lo comunicherà.

Chi, dalle zone non toccate dal terremoto, volesse donare beni di prima necessità di varia natura, è pregato di fare riferimento al sito www.terremoto.volontariamo.it, aggiornato costantemente con le necessità delle diverse zone colpite.

Ringraziamo sia il Centro Servizi Volontariato che le mamme delle altre associazioni della provincia per il lavoro che stanno svolgendo a servizio di tutti coloro che si trovano in difficoltà.

Le mamme del GAAM

ALLATTARE DOPO IL TERREMOTO: con preghiera di massima diffusione

Spesso si crede che uno spavento o un trauma facciano “andar via” il latte e che una mamma spaventata debba passare al latte artificiale. Non è vero. Certo lo stress può inibire la produzione degli ormoni della lattazione, ma se correttamente sostenuta anche una mamma che sta attraversando un momento difficile può continuare ad allattare. Anzi, grazie ai positivi affetti ormonali (per es. si sopporta più facilmente la fatica) e psicologici (per es. aumento dell’autostima) dell’allattamento, crediamo che questa mamma e il/la suo/a bambino/a potranno affrontare meglio questi giorni così duri. Per non parlare della comodità di attaccare il bimbo al seno quando si vuole piuttosto che far la fila per chiedere acqua bollente, latte in polvere, sterilizzatore ecc… vorremmo quindi sottolineare che a nessuna mamma che allatta dovrebbe essere proposto attivamente latte artificiale e che le mamme in difficoltà dovrebbero ricevere il sostegno competente necessario per fare una scelta informata e per proseguire l’allattamento se lo desidera. Se serve, alcune di noi (mamme volontarie formate) sono disponibili ad andare in loco per sostenere e aiutare le neomamme, potete contattare a questo proposito i numeri 368-3886876 e 335-314946

Avendo trovato la richiesta di latte in polvere in uno degli appelli relativi alla raccolta di beni di prima necessità per gli sfollati del terremoto, abbiamo pensato di scrivere alle Istituzioni e alle associazioni di volontariato che a vario titolo stanno operando nelle zone colpite dal sisma per diffondere alcuni documenti internazionali riguardo la protezione dell’allattamento al seno nelle emergenze.
“In ogni circostanza, e in special modo nelle situazioni di emergenza, andrebbero assicurate protezione, promozione e sostegno all’allattamento al seno e una sana e appropriata alimentazione complementare al momento opportuno. Eppure, nei momenti di crisi, arrivano spesso da varie fonti donazioni di latte artificiale e biberon. Nonostante le intenzioni siano in genere buone, manca la consapevolezza che tali donazioni possono fare più male che bene […]. Dovrebbero piuttosto essere resi disponibili prodotti adeguati che siano parte integrante delle forniture regolari di cibo e farmaci, da distribuire e somministrare solo a quei neonati che devono essere nutriti con sostituti del latte materno dopo un’attenta valutazione dei loro bisogni. Ciò aiuterebbe ad evitare situazioni in cui un’eccessiva disponibilità di latte artificiale porti le madri ad abbandonare l’allattamento al seno, quando esso è in realtà un’ancora di salvezza. Durante le emergenze più che mai, l’avvio precoce, l’allattamento esclusivo fino a sei mesi e protratto fino a due anni e oltre, come raccomanda l’OMS, devono essere promossi, protetti e sostenuti per la sopravvivenza e la salute dei bambini. I piccoli allattati al seno hanno una provvista di cibo sano e sicuro, […] e ricevono anticorpi e altri fattori di difesa che aiutano a prevenire le malattie.” (da ICDC FOCUS, maggio 2009)


Potete consultare seguente documentazione:
L’alimentazione di lattanti e bambini piccoli nelle emergenze. Guida Operativa per personale di Primo Soccorso nelle emergenze e per i Direttori di progetto, a cura del Core Group IFE (UNICEF, OMS, UNHCR, WFP, IBFAN-GIFA, CARE USA, Fondazione Terre des hommes e Emergency Nutrition Network)
Allattare al seno – una risposta vitale nelle emergenze. Sei pronto? a cura della WABA (World Alliance for Breastfeeding Action) – rivolto anche ai volontari

Buon lavoro e grazie per quello che state facendo!
Associazione GAAM (Gruppo Aiuto Allattamento Materno) di Carpi, dott.ssa Nadia Lugli e Associazione l’Arca delle Mamme di Cavezzo-Mirandola